
Il COVID-19 ci lascerà alcuni importanti insegnamenti: la fine dell’utopia individualista, la crisi della finanza e la riscoperta dell’economia reale
Il COVID-19 ci lascerà alcuni importanti insegnamenti: la fine dell’utopia individualista, la crisi della finanza e la riscoperta dell’economia reale
Margaret Thatcher, politico che ho sempre apprezzato in anni in cui, però, non avevo la cultura e l’esperienza per comprendere a fondo il suo pensiero, diceva “There is no such thing as society”, che tradotto significa “la società non esiste”.
In questi giorni, ormai settimane di chiusura provvisoria, tutti ci stiamo improvvisamente rendendo conto del ruolo della società rappresentata e organizzata dallo Stato, da cui ormai dipendono tutte le persone costrette all’inattività. Lo Stato che stabilisce le regole sanitarie per limitare la perdita di vite umane. Lo Stato che lotta contro il virus grazie ai servizi pubblici di cui riscopriamo l’utilità preziosa. Lo Stato di cui critichiamo i costi eccessivi ma al quale ora chiediamo di spendere in abbondanza per rafforzare la sanità pubblica, garantire la sicurezza, aiutare i più deboli, mantenere per quanto possibile il normale funzionamento della vita economica…e tanto altro ancora.
L’insegnamento di questa crisi sarà sicuramente, sul fronte dei valori sociali, il grande valore dell’azione collettiva, della comunità e del pubblico contro l’egoismo sfrenato di ognuno, così come, sul fronte dei valori economici, la forza del partenariato pubblico-privato (che non significa nazionalizzazione di tutte le attività, se non di quelle che rappresentano gli asset strategici di un Paese) e la riscoperta dei valori dell’economia reale a fronte di una delle più rapide crisi finanziarie che in un solo mese ha bruciato valori la cui entità si distruggeva in periodi che mediamente erano di 18 mesi.