
Interrogazione Tiraboschi al Ministro del lavoro sul reddito di cittadinanza
Interrogazione al Ministro del lavoro
Premesso che:
nelle indicazioni formulate il 6 maggio u.s., contenute nel Fiscal Monitor, il Fondo Monetario Internazionale ha nuovamente sottolineato che il reddito di cittadinanza è uno strumento sostanzialmente inutile e dannoso;
come si legge nel rapporto “in Italia il regime di sostegno al reddito potrebbe essere migliorato riducendo la generosità del beneficio e di conseguenza i rischi di dipendenza dal welfare, attivando al tempo stesso maggiori incentivi anche per gli imprenditori per creare nuovi posti di lavoro. L’obiettivo potrebbe anche essere ulteriormente migliorato con controlli adeguati e con una migliore azione amministrativa locale per una efficace attuazione“;
il reddito di cittadinanza, dopo un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore si è rivelato essere una misura assistenzialista, inefficace con riferimento alle politiche attive del lavoro, che non potrà esplicare i propri effetti in termini di riqualificazione della forza lavoro e/o di incontro veloce e tempestivo tra domanda e offerta. A ciò si aggiunge che la suddetta misura nel tempo peggiora le condizioni psico-fisiche di ogni lavoratore che, rimanendo inattivo per lungo tempo, perde anche lo stimolo a misurarsi in ambito professionale,
l’interrogante chiede di sapere:
con riferimento a una suddivisione geografica tra nord, centro e sud
- a quanto ammonti esattamente l’importo erogato;
- a quanti soggetti sia stato erogato;
- quale sia la media dell’importo erogato;
- chi ne abbia beneficiato maggiormente (uomini o donne) e in quali fasce di età;
- quante politiche attive siano state attivate e quindi quanti soggetti abbiano potuto avviarsi al lavoro, non percependo più il reddito di cittadinanza;
- quanti controlli siano stati eseguiti e quanti soggetti sono stati sanzionati.