
La politica ha il dovere di diffondere fiducia tra i propri cittadini e impedire che la paura diventi contagiosa e aggravi il contagio da epidemia
La politica ha il dovere di diffondere fiducia tra i propri cittadini e impedire che la paura diventi contagiosa e aggravi il contagio da epidemia.
È per questo motivo che c’è bisogno di una risposta coordinata, non solo di un Paese, dell’Europa, ma del mondo intero.
I danni da finanza, commercio, industria potrebbero significare un serio ridimensionamento della crescita globale, non solo perché la Cina è un hub manifatturiero che fornisce componenti e materiali alle fabbriche di tutto il mondo e la chiusura di molti stabilimenti ha bloccato la filiera su cui si regge la produzione industriale, ma anche perché a breve si bloccheranno la logistica, i trasporti, gli acquisti dei consumatori, gli investimenti pianificati dagli imprenditori e molto altro ancora che aggraverebbe pesantemente un’economia italiana in difficoltà dal 2008 e un’economia mondiale già affaticata dalle guerre commerciali, dall’ascesa dei populismi che hanno reso difficile un forte coordinamento delle risposte.
Sarebbe auspicabile che tutti gli Stati del mondo dimostrassero di essere capaci di collaborare per il BENE COMUNE.