L’esperienza della Legge Del Rio di riordino delle autonomie locali con la costituzione di Città Metropolitane si sta inesorabilmente dimostrando fallimentare. L’unico reale criterio di realizzazione è stato quello di farle combaciare con le passate Province, talvolta privandole dell’autonomia che le aveva caratterizzate nel corso degli anni della storia dell’Italia Unita, mantenendo loro competenze ma non supportandole con le risorse finanziarie necessarie per rispondere ai cittadini.
Ciò è dovuto anche alla difficoltà di gestione dei servizi, soprattutto in territori vasti, popolati di comuni con caratteristiche sociali, orografiche e ambientali diverse tra loro, con città o cittadine di grande importanza per le aree omogenee di cui sono baricentro e che, nella visione della Legge Del Rio, perdono progressivamente la propria capacità di incidere sulle scelte politiche e amministrative e di farsi carico delle istanze dei comuni che gravitano sulle stesse per servizi, istruzione, assistenza sanitaria, giustizia, infrastrutture, ecc.
Ivrea e il suo territorio comunitario sono oggi in queste condizioni. Dai comuni limitrofi dell’eporediese e, più allargato, del canavese arrivano quotidianamente lavoratori e cittadini che devono accedere a servizi primari.
Così come nel 1947 Adriano Olivetti diede avvio al Movimento Comunità, anche noi oggi con la Comunità Canavese vogliamo costruire una società sulla base di comunità territoriali in cui la fabbrica, le persone, l’ambiente e tanti piccoli comuni costituiscono un contesto dove poter dar vita a nuove progettualità di area omogenea.
Il Canavese è un’area micropolitana popolata da Comuni con caratteristiche sociali, orografiche e ambientali sufficientemente omogenee per poter condividere, secondo un modello aperto, valori, ideali e progettualità innovative di territorio vasto per fornire servizi, infrastrutture, modelli culturali, turistici e sociali, oltreché di sviluppo industriale a tutti i cittadini che vi abitano. In un momento di forte discontinuità e profondi cambiamenti il modello della Comunità, implementato dal basso attraverso la condivisione e le relazioni che si instaurano facilmente tra le persone e le istituzioni su territori più piccoli, è la vera sfida del nostro Canavese, che può diventare un modello per l’Italia.